Le insinuazioni che da anni circolano sul suo conto non si contano. Colpa degli stessi capelli rossi e di un naso pressoché simile. Gli appassionati di scandali reali così si divertono a sospettare l'indicibile. E cioè che James Hewitt, ex-maggiore dell’esercito britannico, possa essere il vero padre biologico del principe Harry.
Una diceria, diciamolo subito, che non ha mai trovato conferma. Nonostante è ormai luogo comune che l'ex ufficiale sia stato amante di Lady Diana, scomparsa tragicamente nel 1997.
E, finalmente, adesso a rompere il silenzio è uno dei protagonisti. Hewitt - in un'intervista rilasciata al Sunday Night australiano in occasione del ventesimo anniversario della morte della principessa - ha risposto chiaramente alla domanda sulla presunta paternità. «No, non sono il padre di Harry», ha dichiarato con convinzione.
James, oggi 58 anni, vive da solo nel sud dell'Inghilterra: lontano da Londra e dai riflettori. Secondo quanto riportato da sempre dai magazine inglesi, il maggiore fece innamorare Diana a metà degli anni '80 (Harry è nato nell'84, ndr). E i due ebbero una relazione per circa cinque anni.
«La mia storia con Diana cominciò due anni dopo la nascita di Harry», continua Hewitt, «ma quel povero ragazzo è da sempre tormentato da questa menzogna diffusa dai media».
Poco tempo fa anche la guardia del corpo di Lady D, Paul Burrell, aveva provato a mettere a tacere la questione, spiegando che i due si erano conosciuti «quando Harry era già un bambino e Carlo era tornato tra le braccia di Camilla Parker Bowles».
L'ufficiale, nel corso dell'intervista, ha rivelato alcuni dettagli della sua relazione con la principessa: «Diana aveva un'aura speciale attorno a sé. È stato un crescendo e a un certo punto non ne avevamo mai abbastanza l'uno dell'altro».
Il loro amore, ricorda, era fatto di cose semplici: «Mangiavamo, ci rilassavamo, ridevamo». E nonostante lo scandalo, Hewitt non rimpiange nulla: «Non mi pento di niente. Era una persona di cui era così facile innamorarsi, quindi spero che questo mi verrà perdonato».